Amministratore interno

Amministratore interno

Buongiorno, abito in un condominio composto da 6 inquilini e vista la presunta semplicita’ di gestione e’ stato nominato un amministratore interno (con molti interessi personali assieme ad altri due che detengono la maggioranza). La gestione e’ a dir poco padronale perche’ in virtu’ di questa maggioranza deliberano lavori e prestazioni professionali a favore degli amici non curanti di altri preventivi molto inferiori. Ultimamente si e’ raggiunto il massimo, l’amministratore si e’ riproposto con un onorario che era il triplo del preventivo presentato da un amministratore professionista. Pertanto noi ci troviamo, in forza a delibere della maggioranza a dover sostenere spese molto maggiori per i capricci o gli interessi di alcuni condomini. Secondo lei e’ possibile che cio’ accada? Come possiamo difenderci? Anna.

 

Cara Anna, purtroppo in condominio le decisioni, a parte qualche caso in cui serve l’unanimità, si prendono con le maggioranze previste dall’art.1136 c.c.. Nel suo caso, se vi è la maggioranza qualificata, l’assemblea può affidare incarichi a chi preferisce, così come riconoscere all’amministratore interno un compenso che supera quello medio dei professionisti in zona. Quindi vi è ben poco da fare. I condomini in minoranza devono lavorare in assemblea per mediare e convincere che alcune scelte sarebbero da prendere e valutare con altri criteri. Ad ogni modo quello che le posso consigliare è di operare per riuscire ad affidare l’incarico amministrativo ad un serio professionista esterno che possa rompere questo filo conduttore tra l’attuale amministratore e parte dei condomini.

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